Patriota e scrittore italiano. Aderì alla Carboneria e venne arrestato
nel 1821 a Roma per la sua partecipazione ai moti insurrezionali. Più
volte incarcerato negli anni seguenti, ebbe incarichi di rilievo nel periodo
della Repubblica Romana (1849), della quale fu prefetto di polizia e ministro
delle Finanze. Fu uno dei componenti dell'ultimo triumvirato con Calandrelli e
Saliceti. Fu quindi costretto a recarsi in esilio in Grecia, dove scrisse
L'Italia possibile (1857, postumo), opera nella quale si avvicinò
alle teorie federalistiche (Oricola dei Marsi, L'Aquila 1793 - Atene
1855).